GIOIA GHEZZO – ILLUSTRATRICE

BOLLINO CAN INTER
Abbiamo intervistato la giovane illustratrice Gioia Ghezzo, che attraverso i suoi disegni comunica il nostro tempo, l’ironia e il sottile confine tra realtà e immaginazione…
Prima di cominciare…
Che canzone dobbiamo mettere in sottofondo per leggere la tua intervista?
Ce ne sarebbero moltissime, ma scelgo Sciare dei Pinguni tattici nucleari.

Com’è nato il tuo progetto?
Ho iniziato questo percorso da sola cercando di acquisire tutti gli strumenti necessari per illustrare! Fin da bambina ho scelto il disegno come secondo linguaggio. Disegnavo ovunque; sui tovaglioli dei ristoranti, sul muro della mia camera, sulla faccia di mio papà. Ho fatto il liceo artistico, ma nonostante ciò sono sempre stata una ragazza autodidatta che ha cercato di imparare qualsiasi cosa da sola. Prima di capire cosa volessi realmente fare sono passata attraverso varie fasi perchè mi appassionava qualsiasi disciplina artistica: la pittura, la scultura, la fotografia, la danza, il cinema, il teatro. Circa due anni fa ho iniziato a pubblicare le mie illustrazioni su instagram per gioco, andando avanti però mi sono resa conto che l’illustrazione era diventata una necessità.

#Comitatoantinoia è un mood che si rispecchia in tutto: cibo, viaggi ed esperienze…

Se il tuo progetto fosse un cibo quale sarebbe?
Più che un cibo assocerei il mio progetto a Volevo essere un pomodoro, un piatto divertente dello chef stellato Philippe Léveillé che sposa perfettamente la mia filosofia di illustrazione.

E se fosse un viaggio?
Senza dubbio sull’isola che non c’è!

Quale esperienza ha caratterizzato il tuo percorso artistico?
Essendo autodidatta non c’è stata un’esperienza vera e propria che ha caratterizzato il mio lavoro. Tutte le cose positive e negative della mia vita sono state fonti d’ispirazione e di influenza nelle mie illustrazioni.

Qual è l’iter che porta alla nascita di una nuova “creazione”?
Quando inizio una nuova illustrazione faccio un sacco di ricerca di riferimento; leggo molti articoli (talvolta anche scientifici), guardo fotografie, documentari, film… Mi piace, mettermi in gioco su cose totalmente lontane dalla mia persona e dalle mie conoscenze. Spesso prima di iniziare ad illustrare faccio molti bozzetti al computer o a mano per poi scegliere l’idea migliore. Quando disegno ascolto moltissima musica e se ho una giornata NO cerco di immergermi in contesti che non prevedono l’uso di schermi come la palestra, la cucina, le mostre e gli aperitivi.

Quale messaggio vuoi far arrivare al tuo pubblico?
Solitamente quando illustro cerco di non prendermi mai sul serio, infatti mi piace usare l’ironia. Ad esempio le gambe lunghissime, ma ondulate e piene di peli oppure la “lemon storm” riflettono questo gioco ironico sul confine tra reale e irreale. Quello che cerco di dare all’osservatore è lo stupore e l’incanto senza filtri che prova un bambino di fronte al mondo.

Se potessi collaborare con un’altra realtà del tuo settore con chi lo faresti? (Vale tutto)
Mi piacerebbe moltissimo entrare nel mondo dell’editoria per i bambini,  ci sono infatti, molte case editrici con cui mi piacerebbe collaborare. Un’altra realtà con cui mi piacerebbe collaborare è quella delle riviste e dei giornali.

#ComingSoon: Progetti futuri?
Attualmente sto lavorando ad un album illustrato  per i bambini pieno di meraviglie marine da scoprire.

Chi dovremmo intervistare dopo di te?
Francesca, fondatrice di Papierdoreille, un brand di gioielli fatti a mano davvero favolosi!

Seguite Gioia Ghezzo su instagram –> https://www.instagram.com/gioiaghezzo/